Luci e suoni per interagire con lo spazio espositivo.
Installazione in tre atti, L'alba dentro l'imbrunire, indaga il rapporto tra lo spazio e gli oggetti che lo circondano. L'interattività concepita per dare vita propria ai corpi illuminati
di cui si compone, fa in modo che questi mutino adattandosi alle condizioni espositive, trovando ogni volta una nuova chiave di lettura.
Il primo atto indaga la relazione tra luce naturale e artificiale, attraverso un specchio sospeso che muta il suo gioco di riflessi con il passare del tempo. Il secondo introduce l'interazione umana: lo spettatore è invitato a giocare con le onde sonore di un theremin, strumento musicale elettronico che non prevede il contatto con l'esecutore, per modificare la proiezione luminosa a seconda del suono prodotto. Il terzo ed ultimo è un omaggio a Franco Battiato e auspicio di rinascita: un filo di neon e argon, tra luce e buio, attraversa la stanza e illumina la citazione "L'alba dentro l'imbrunire", riprodotta sul suolo con lapilli lavici dell'Etna.
L'installazione è stata ospitata dall'intimità suggestiva delle cisterne d'acqua
dei Sassi di Matera e dal bianco splendore del barocco palermitano della Chiesa
dei S.S. Euno e Giuliano.